Il Golf si gioca su percorsi specifici tradizionalmente composti da 9 buche da ripetere due volte o da 18 buche da completare una volta sola anche se esistono campi particolari con altre configurazioni.
Il Golf viene considerato ideato in Scozia e quindi tutti i termini tecnici e gergali sono inglesi.
Ogni buca (hole) è composta da un percorso costituito da terreno con erba tenuta bassa detto fairway sul quale il giocatore lancia la palla con un bastone (club) partendo dalla piazzola di inizio (tee) cercando di raggiungere la buca segnalata da una bandiera (flag) al termine del percorso nel minor numero di colpi (shot).
Il fairway è sempre di forma diversa: può essere infatti rettilineo o curvo, liscio o ondulato. Attraversato da ostacoli naturali quali cespugli e alberi o persino sentieri, ponti, ruscelli e laghetti. Ai lati del fairway si trova erba più alta ed incolta che ostacola il tiro in vari modi: un terreno difficile chiamato rough.
Il termine buca viene utilizzato in due modi, infatti indica sia la piccola buca scavata nel terreno che si deve raggiungere per completare il tracciato sia il tracciato stesso. La buca vera e propria è segnalata da una bandiera con l’asta inserita nella buca che si trova nel green cioè una piazzola di erba più curata e scorrevole posta alla fine del tracciato.
Esistono anche ostacoli lungo i percorsi come alberi, cespugli, ondulazioni, zone di erba alta e i bunker cioè depressioni di varia forma e dimensione generalmente con fondo in sabbia che ostacolano, e non poco, il malcapitato la cui palla vi finisce.
Il Par
Ogni buca possiede uno specifico par cioè il numero di colpi previsti dal progettista per completarla. La regola generale è “two on, two in” frase gergale che ricorda come un buon giocatore dovrebbe essere sul (on) green con due colpi e in buca (in) con altri due. Esistono tre tipi di buche in funzione della distanza e del numero di colpi necessari per arrivare sul green e quindi del par dato che si assume siano sempre necessari due colpi per completare la buca una volta raggiunto il green
-PAR 3 le più corte da 90/150 m circa che offrono la possibilità di arrivare sul green con il primo colpo
-PAR 4 di lunghezza media da 200/300 m richiedono due colpi di avvicinamento per arrivare sul green
-PAR 5 le più lunghe da 400/500 m richiedono tre colpi di avvicinamento.
Risulta essere importante sottolineare che le distanze di riferimento non sono quelle misurate ma piuttosto quelle “reali” sulle quali incidono molti fattori che possono di fatto rendere più “corta” o più “lunga” una buca. Sulla spinta dei progressi nella realizzazione di palline e bastoni, le buche si stavano allungando ma ora vengono ridimensionate secondo il principio del “drive for show, putt to win” che sottolinea come i lanci di avvicinamento, pur se spettacolari, dipendono solo dalla potenza mentre è nella zona conclusiva della buca che si conquista la vittoria con tecnica e strategia ottimali. Gli ultimi 100 m sono infatti i più tecnici per la difficoltà di selezionare il colpo e il bastone, per la calibrazione del colpo e per il gioco sul green. Qui emergono la perizia e la tecnica del giocatore. Il PAR non indica il grado di difficoltà della buca, anzi a volte un PAR 3 con un green fortemente difeso può rivelarsi molto più difficile di un PAR 5 lungo ma con un fairway ampio e lineare.
La tabella illustra le lunghezze delle buche suggerite dall’EGA rispetto al Par. Queste misure sono “reali” cioè la lunghezza misurata della buca viene modificata in funzione delle difficoltà che allungano o riducono la lunghezza “reale”. Quindi una buca da 150 m potrebbe essere un par 4 mentre una da 250 m un par 3.
La Zona di Partenza
La zona valida per il primo colpo (chiamata tee come il piccolo sostegno della pallina che si può utilizzare unicamente per il primo colpo) è delimitata dai due indicatori colorati di partenza, dalla linea ideale che li congiunge e dalla linea parallela posta a distanza di 2 bastoni: il rettangolo verde illustrato in figura.
Gli indicatori di partenza possono essere diversificati ed identificati da colori
Entro la zona valida il giocatore può posizionare la palla direttamente sull’erba o sul piccolo “chiodino” di sostegno (tee) nella posizione che ritiene migliore sia per la direzione del tiro che intende eseguire sia per le condizioni del terreno sempre danneggiato nella zona di partenza.
La diversificazione delle partenze sui campi da Golf lascia molto a desiderare e salvo rari casi non viene realizzata sulla scorta dei corretti parametri scientifici ma in modo molto approssimativo. La differenza di prestazioni fra uomini e donne nel Golf è di circa un 20% eppure normalmente la partenza per le giocatrici è avanzata di circa 10 o 20 m indipendentemente dalla lunghezza della buca, mentre invece dovrebbe essere di 40 m per una buca da 200 m, di 60 m per una di 300 m, di 80 m per una di 400 m e così di seguito. Quindi una diversificazione di 15 m fra le partenze uomini – donne in una buca da 250 m ha realmente poco significato.
Molti campi sono multi percorso. Generalmente dispongono di percorsi impegnativi destinati ai giocatori di livello identificati da tee di colore bianco, di percorsi semplici e di modesta lunghezza per chi ha poco tempo da dedicare alla partita e per i neofiti con tee di colore rosso ed infine percorsi intermedi con tee di colore giallo. Nei campi multi-percorso ognuno ha caratteristiche lunghezze e par decisamente differenti in modo da rendere divertente ed appassionante il Golf a tutti.