In questa guida mettiamo a disposizione alcuni consigli su come affrontare il bunker.
ALL’ADDRESS
Quando ero giovane ho pasticciato per un sacco di tempo nella sabbia, poi ho incominciato a guardare i maestri. Per questo sono abbastanza a mio agio nei bunker. Quando prendo posizione, apro molto la faccia del bastone prima di impugnare. In linea di massima assumo il mio normale setup, salvo per il fatto che gioco la palla leggermente avanzata rispetto al centro (non molto in avanti, perché non voglio colpire troppo dietro alla palla). Per fare in modo che la testa del bastone “schiumi” attraverso la sabbia senza affondare, abbasso le mani e piego maggiormente le ginocchia.
ALL’APICE
La maggioranza dei colpi dal bunker richiedono un sano backswing con molta flessione dei polsi. Come potete vedere, qui sto facendo uno swing quasi completo. Tengo abbastanza ferma la parte inferiore del corpo per assicurarmi che il bastone tocchi il terreno dove voglio io: nella sabbia questo è fondamentale. Se voglio che la palla arrivi in green, devo tenere la faccia del bastone aperta nel downswing. Questo non solo genererà del backspin, ma farà decollare velocemente la palla. È importante se dovete affrontare un bunker con sponda alta o una bandiera corta.
ATTRAVERSO LA SABBIA
L’obbiettivo di tutti in un bunker a bordo green è di far scivolare il bastone sotto alla palla. Ma quanto dietro alla palla deve entrare nella sabbia il bastone? Questo dipende dalla consistenza della sabbia. Se ce n’è molta ed è morbida, colpisco più dietro alla palla, circa cinque – otto centimetri. In caso di sabbia più dura il mio bastone entra molto più vicino alla palla. La linea del mio swing attraverso l’impatto è dall’esterno verso l’interno, ma non moltissimo. Portando molto il bastone giù lungo la linea del bersaglio posso controllare meglio la direzione del colpo.
NEL FINISH
Se c’è una cosa che vedo sempre fare dai dilettanti è piantare il bastone nella sabbia. Hanno paura di mandare la palla troppo lunga, ma se bloccano lo swing la palla non va da nessuna parte. Continuate ad accelerare attraverso la sabbia, e flettete nuovamente i polsi. Io controllo la distanza in questo modo: maggiore è il finish, più alta e più lunga andrà la palla. Avevo l’abitudine di capire di quanto finish avevo bisogno immaginando di man- dare con un pitch la palla in un secchio: il mio corpo reagiva in modo naturale.